Giuffré Editore

Indirizzi di saluto


Antonio Areniello

Notaio in Napoli, Presidente Fondazione Italiana del Notariato, Consigliere Nazionale del Notariato


Esprimo particolare compiacimento alla Fondazione Italiana del Notariato per l’organizzazione di questo importante incontro di studio che si è avvalso della preziosa collaborazione scientifica dei colleghi del Consiglio Nazionale del Notariato Giulio Biino e Vincenzo Gunnella, cui è affidato il coordinamento dei lavori del convegno che si svolge nella prestigiosa sede del Consiglio notarile di Roma. In proposito è doveroso salutare il Presidente dei notai romani, Marco Forcella.

Rivolgo un particolare ringraziamento al presidente dott. Cafiero de Rhao, Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, al Consigliere prof. Donati e a tutti i relatori, autorevoli rappresentanti delle istituzioni, della magistratura, dell’avvocatura, dell’accademia e del Notariato per la disponibilità mostrata nell’aver accettato di prendere parte a questo convegno che si caratterizza per la rilevanza scientifica e per le tematiche aventi importanti riflessi sulla prassi operativa professionale.

Il Notariato ha tradizionalmente offerto e offre un rilevante supporto agli interlocutori istituzionali nella repressione del fenomeno dell’antiriciclaggio, ma intende, anche attraverso un serrato confronto nel dibattito che andrà a svilupparsi di qui a poco, evidenziare le problematiche e le criticità delle attuali normative in tema di riciclaggio, così da consentire con spirito costruttivo un’ampia e meditata riflessione sulle possibili iniziative da intraprendere a livello nazionale e sovranazionale per una sempre maggiore efficienza nel contrasto ad un fenomeno che ci vede da sempre in prima linea nelle segnalazioni e nella collaborazione scientifica e operativa.

L’autorevolezza degli interventi consentirà di delineare attraverso distinti angoli di visuale un quadro di proposte da portare all’attenzione dei decisori politici e istituzionali nel solco della costante interlocuzione che ha sempre caratterizzato la funzione e l’attività notarile.



Marco Forcella

Notaio in Roma, Presidente Consiglio Notarile di Roma


In qualità di Presidente del Consiglio Notarile di Roma, è un onore accogliere nel piccolo Auditorium del Consiglio questo convegno così importante organizzato dalla Fondazione Italiana del Notariato in collaborazione con la Commissione antiriciclaggio del Consiglio Nazionale del Notariato.

Questo convegno rappresenta la ripresa delle attività di formazione in questo momento storico particolare e di inimmaginabile difficoltà che si sta vivendo.

Voglio dare quindi il benvenuto a tutte le autorità, gli ospiti, i notai presenti così come tutti gli uditori che partecipano da tutta Italia ed in particolare al notaio Ignacio Gomà Lanzòn, Presidente della Commissione antiriciclaggio del Cnue.

La Fondazione ha organizzato oggi un convegno di straordinaria importanza su un argomento che vede tutti i notai impegnati giornalmente nell’esercizio della propria funzione, con la partecipazione dei più autorevoli relatori in materia, che ancora una volta ringrazio per la loro adesione in particolare ringrazio il Procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Rhao che ci onora con il proprio intervento.

L’antiriciclaggio è ormai diventato parte importante e immancabile dell’operare giornaliero dei notai, che da tempo ormai rivolgono particolare attenzione a questo tema attraverso le numerose segnalazioni che non sono altro che il frutto dell’attività di indagine della volontà delle parti , la quale da sempre è prerogativa dalla categoria notarile, oggi integrata da una ancora più approfondita presa di informazioni sulla situazione patrimoniale dei clienti che entrano negli studi professionali e delle reali intenzioni che li portano a contrarre.

È certo che oggi si assisterà ad un grande convegno.



Filippo Donati

Componente Consiglio Superiore della Magistratura, Presidente European Network of Councils for the Judiciary


Grazie Presidente.

Sono felice di potervi portare il saluto del Consiglio Superiore della Magistratura e della Rete europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ), in occasione di un così importante convegno.

Che cos’è lo stato di diritto? L’art. 2 TUE elenca i valori fondanti dell’Unione europea, tra i quali il rispetto dello Stato di diritto, e aggiunge che questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini. 

I Trattati non contengono una definizione della nozione di Stato di diritto. La Commissione europea ha chiarito che nello Stato di diritto tutti i pubblici poteri agiscono sempre entro i limiti fissati dalla legge, conformemente ai valori della democrazia e dei diritti fondamentali, e sotto il controllo di organi giurisdizionali indipendenti e imparziali. Nel concetto di Stato di diritto rientrano principi come la legalità, in base alla quale il processo legislativo deve essere trasparente, responsabile, democratico e pluralistico; la certezza del diritto; il divieto di esercizio arbitrario del potere esecutivo; una tutela giurisdizionale effettiva da parte di organi giurisdizionali indipendenti e imparziali, e un controllo giurisdizionale effettivo anche per quanto riguarda il rispetto dei diritti fondamentali; la separazione dei poteri; e l'uguaglianza davanti alla legge. Tali principi, riconosciuti dalla Corte europea dei diritti dell’uomo e dalla Corte di giustizia, trovano pieno riconoscimento anche nella giurisprudenza della Corte costituzionale.

La garanzia del rispetto di questi principi in ciascuno degli Stati membri è affidata sia alle istituzioni nazionali sia, in caso di inerzia di queste, alle istituzioni europee. Si tratta, infatti, di principi fondanti dell’Unione europea, il cui rispetto è essenziale per il buon funzionamento della stessa. L’indipendenza dei giudici nazionali, ad esempio, è un presupposto indispensabile per il corretto utilizzo del meccanismo di rinvio pregiudiziale previsto dall’art. 267 TFUE e per garantire quella fiducia reciproca che è indispensabile per la cooperazione tra i sistemi giudiziari nazionali.

La disciplina sanzionatoria in materia di antiriciclaggio è compatibile con i principi dello Stato di diritto? Il problema è sotto gli occhi di tutti. Le sanzioni previste dalla disciplina antiriciclaggio, che hanno un forte contenuto afflittivo, possono essere considerate come sanzioni sostanzialmente penali alla luce dei cosiddetti criteri Engel, elaborati dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. Le sanzioni amministrative punitive, secondo una ormai consolidata giurisprudenza, debbono essere assistite dalle garanzie costituzionali previste per le sanzioni penali. In particolare, l’applicazione di siffatte sanzioni deve rispettare il principio di legalità e il principio di certezza del diritto. L’indeterminatezza delle sanzioni previste dalla normativa antiriciclaggio, che stabilisce una ampia forbice tra minimo e massimo edittale, finisce per attribuire una forte discrezionalità alle autorità chiamate a sindacare le valutazioni effettuate dal notaio in sede di verifica del presupporti per l’applicazione della normativa antiriciclaggio. Una discrezionalità del genere è compatibile con il principio di certezza di diritto e con la tutela dell’affidamento del cittadino della sicurezza giuridica?

Gli illustri relatori di oggi sapranno certamente fornire indicazioni utili per rispondere a questo delicato interrogativo.