Giuffré Editore

Sintesi conclusiva

Valentina Rubertelli

Notaio in Reggio Emilia, Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato


A nome del Consiglio Nazionale del Notariato porgo i miei più sentiti ringraziamenti alla Fondazione Nazionale del Notariato ed al suo Presidente, Antonio Areniello, per aver organizzato questo convegno e, in particolare, al Consigliere Vincenzo Gunnella Presidente della Commissione antiriciclaggio che è stato l’anima di questo evento. Il dibattito di oggi è stato interessantissimo ed è stato seguito da tutti con grande attenzione, proprio per il suo elevato spessore. I ringraziamenti del Consiglio Nazionale del Notariato vanno ovviamente anche al Consiglio Notarile di Roma ed al suo Presidente, Marco Forcella per la sua squisita ospitalità in questa bella sala convegni.

Tutti gli interventi hanno avuto un impatto scientifico importante, ma sono risultati essenziali anche per le loro implicazioni politiche. In questo senso un particolare ringraziamento va al Procuratore Nazionale antimafia Cafiero de Rhao che ha fornito una serie di spunti preziosi e che, in un momento difficile come questo ancora di più, servono a parare gli attacchi alla categoria.

Occorre ringraziare ancora una volta i coordinatori della Tavola rotonda perché non è stato facile gestirla. Prima con Giulio Biino che ha coordinato molto bene e, successivamente, con Vincenzo Gunnella, anch’egli un ottimo moderatore; la gestione ibrida tra relatori in presenza e relatori in video è stata perfetta nonostante la evidente complessità. 

Qual è, quindi, l’impegno futuro del Notariato che è emerso da questa sessione di lavori. Evidentemente il Notariato vuole segnare un cambio di passo per rendere più efficiente ed efficace l’azione di segnalazione. Cesare Licini ha definito il notaio come una sentinella al fianco dello Stato. L’azione del Notariato richiederà sicuramente dei sacrifici ai quali i notai non si sono mai sottratti, come è dimostrato dal percorso fatto dal 2007 ad oggi. Chi ha fatto parte delle Commissioni antiriciclaggio sin da quell’epoca si è impegnato tantissimo nella formazione della categoria, attività svolta in maniera capillare e ai massimi livelli in modo continuo e permanente.

Proprio il Procuratore Cafiero de Rhao ha affermato che la conoscenza e la formazione sono una prerogativa assoluta perché la lotta al riciclaggio possa risultare efficace. 

D’altra parte occorre ricordare che Notartel ha fornito un apparato di alta tecnologia e definizione per consentire a tutti i notai, in totale anonimato, di effettuare le segnalazioni per il suo tramite.

È emerso chiaramente dal dibattito di oggi che rispetto alle segnalazioni effettuate, la categoria dei notai sia quantitativamente (il 91% delle segnalazioni) che qualitativamente rappresenta un soggetto fondamentale nell’ambito dell’antiriciclaggio. Inoltre, non sono mancate le critiche verso le istituzioni per una disciplina che in parte reca un certo disagio alla categoria dei notai; disagio che deriva dal fatto che il notaio non nasce con una cultura del sospetto e non ha una formazione penalistica che invero, è prevalentemente civilistica. Pertanto, anche a causa dell’assenza di banche dati a cui poter attingere, la difficoltà di poter svolgere il ruolo nell’ambito della disciplina dell’antiriciclaggio non è di poco conto.

Inoltre, si è assistito ad una serie di interventi che hanno insistito sul tema delle sanzioni evidenziando il fatto che, in diversi casi, il sistema sia sproporzionato e, per alcuni versi, come ha sottolineato il prof. Luciani, può presentare profili di incostituzionalità.

Le difficoltà derivano anche dal fatto che molte sanzioni non sono oblabili e vi è una anomala equiparazione dell’esercizio negligente dell’adeguata verifica con la omessa segnalazione con la conseguenza della comminazione di sanzioni particolarmente afflittive.

Si è notato che non c’è una modulazione opportuna tra le sanzioni inflitte a un soggetto persona fisica rispetto ad una persona giuridica. Inoltre, le sanzioni, si attestano da 3.000 a un milione di euro, nella misura in media di 77.000 euro che non è proprio rassicurante.

L’auspicio è che le sanzioni possano essere altresì modulate in base alla capacità finanziaria del soggetto perché c’è differenza tra un grande istituto bancario ed il singolo notaio; inoltre, è auspicabile la partecipazione di rappresentanti degli ordini professionali alle attività di accertamento e istruttorie. 

È emerso anche quello che il Notariato offre come strumenti. La costituzione di un OCP (Organismo centralizzato di prevenzione) sul modello spagnolo è una proposta straordinariamente importante e l’auspicio è che gli interlocutori politici la accolgano favorevolmente. È stato essenziale sottolineare – viste le perplessità sollevate – che non si tratta di un sistema di algoritmi che sostituirebbe l’adeguata verifica e l’indagine della volontà delle parti e di tutti quei segnali che, come notava il Procuratore Laudati, sono il quid pluris dell’attività del notaio che, data la formazione da giurista e la presenza capillare sul territorio, andrebbe ad individuare ed a supportare, tale attività, con grande efficacia.

Il notaio sente di essere un controllore nella vicenda dell’antiriciclaggio e non un controllato, una sentinella, un partner dello Stato. La preoccupazione di vedersi garantito dallo Stato in termini di anonimato e di non dover rispondere ad una obbligazione in termini di risultato e rispetto alla sindacabilità delle valutazioni soggettive, bensì ad una obbligazione di mezzi.

Il Notariato offre al sistema Paese, con il sistema della datawarehouse antiriciclaggio (sul modello OCP spagnolo) un contributo di notevole importanza sia dal punto di vista tecnologico, sia dal punto di vista economico, visti i costi della realizzazione. Questo sistema garantirà - attraverso l’accesso con un unico canale ad un patrimonio informativo che attualmente è distribuito su più pubblici registri, tutti alimentati dal notaio (Catasto, Conservatoria, Anagrafe tributaria, Registro Imprese) - la possibilità di ricostruire l’intera storia “contrattuale” del soggetto indagato.

È stato ricordato, inoltre, diverse volte, che non è importante tanto la quantità delle SOS ma è la loro qualità che assume rilevanza. Ebbene, questo sistema sicuramente andrà ad elevare la qualità delle segnalazioni dei notai e non sottoporre così all’Uif tutta una serie di segnalazioni poco efficaci.

Ci sono state delle frasi chiave utilizzate dai relatori nel corso di questa giornata di lavoro e ricordandole si vuole terminare questa sintesi conclusiva.

Colpisce l’asserzione del Consigliere Filippo Donati che ha affermato che “senza certezza del diritto non vi può essere Stato di diritto”. È stata già evocata la frase del Sostituto Procuratore Laudati secondo cui le segnalazioni dei notai, per qualità, sono di straordinaria importanza e nelle quali la cultura del giurista oltre che la conoscenza del territorio, sono la chiave di volta per consentire alla Direzione Nazionale Antimafia di fare indagini mirate. L’antiriciclaggio ai tempi del Covid si inserisce in una economia di guerra dove il fattore di rischio è destinato ad aumentare in progressione geometrica e dove la difesa del sistema paese e della stessa democrazia deve passare attraverso la verifica della legalità. È per questo che, mai come in questo momento, i controlli vanno fatti a monte e non a valle ed il Notariato, organizzato come sistema latino, va considerato come un pilastro fondamentale. Infine, vista l’attualità della materia in ambito di start-up, è stato particolarmente efficace il racconto del Procuratore Laudati in cui una start-up del nord Italia, con implicazioni malavitose, grazie al crowdfunding aveva raccolto 120 milioni di euro in bitcoin in tre giorni.

Nella speranza che siano stati forniti diversi spunti di riflessione assieme a tutti rappresentanti autorevoli delle istituzioni presenti, si dichiarano chiusi i lavori di questo interessantissimo convegno ringraziando di nuovo tutti i partecipanti.